Skip to main content
studio-legale-dallargine-dimissioni

Dimissioni: le domande più frequenti

Posso lasciare il lavoro solo se vengo licenziato?
No. Il rapporto di lavoro può terminare non solo per licenziamento, ma anche per decisione del lavoratore che sceglie di dimettersi.

Devo motivare le mie dimissioni?
In generale no, salvo che il contratto collettivo o quello individuale prevedano diversamente.

Cos’è il preavviso e quando va rispettato?
Il preavviso è il periodo di tempo che deve intercorrere tra la comunicazione delle dimissioni e la cessazione effettiva del rapporto. La durata è stabilita dal contratto collettivo di categoria o dal contratto individuale. Se non si rispetta, il lavoratore deve pagare al datore di lavoro un’indennità sostitutiva.
Unica eccezione: le dimissioni per giusta causa, che permettono di interrompere subito il rapporto senza obbligo di preavviso.

Come si presentano oggi le dimissioni?
Dal 12 marzo 2016 le dimissioni devono essere comunicate solo online, attraverso la procedura telematica del Ministero del Lavoro. Questo sistema è stato introdotto per evitare il fenomeno delle “dimissioni in bianco”.

Esistono casi esclusi da questa procedura?
Sì. Non rientrano nell’obbligo:

  • il lavoro domestico;

  • le risoluzioni a seguito di conciliazione stragiudiziale;

  • i casi di convalida presso l’Ispettorato del Lavoro;

  • i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni.

Chi può inviare le dimissioni telematiche?
Il lavoratore può farlo personalmente oppure rivolgersi a soggetti abilitati, come:

  • patronati;

  • organizzazioni sindacali;

  • commissioni di certificazione;

  • enti bilaterali;

  • consulenti del lavoro;

  • sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.