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Divorzio breve: tutto quello che c’è da sapere

Nel 2015 è stata introdotta in Italia la normativa sul divorzio breve, che ha semplificato e ridotto i tempi necessari per porre fine a un matrimonio. In questo articolo rispondiamo alle domande più comuni sul tema.


Che cos’è il divorzio breve?

Il divorzio breve è una procedura che consente ai coniugi di ottenere il divorzio in tempi più rapidi rispetto al passato.

È necessario passare prima dalla separazione?
Sì, prima del divorzio è obbligatoria una separazione legale. I tempi cambiano a seconda del tipo:

  • 6 mesi in caso di separazione consensuale.

  • 12 mesi se la separazione è giudiziale.


Quali sono le strade per ottenere la separazione e il divorzio?

Ci sono tre possibilità, valide sia per la separazione che per il divorzio:

  1. Negoziazione assistita con avvocati – Anche con figli minori, è il percorso più rapido se c’è accordo tra i coniugi.

  2. Ricorso in Tribunale – Se non si trova un accordo o se si preferisce passare per il giudice.

  3. Procedura in Comune – Solo se non ci sono figli minori, disabili o economicamente non autosufficienti.


Quanto costa separarsi o divorziare?

Dipende dalla procedura scelta:

1. Negoziazione assistita con avvocato

  • Costi: 400 – 3.000 euro (incluse spese e bolli).

  • Niente contributo unificato.

  • Nessuna tassa su accordi patrimoniali.

  • Gli avvocati inviano l’accordo al Procuratore della Repubblica.

2. Ricorso consensuale in Tribunale

  • Contributo fisso: 43 euro.

  • Aggiunta la parcella dell’avvocato (variabile).

  • Le spese non vengono addebitate a un solo coniuge, salvo casi eccezionali.

3. Separazione o divorzio in Comune

  • Costo: 16 – 30 euro.

  • Non è possibile se ci sono figli minori o disabili.

  • Potrebbe non essere veloce se l’agenda del Comune è piena.


E se non c’è accordo tra i coniugi?

Si ricorre alla separazione o divorzio giudiziale, che è:

  • Più lunga: serve un processo con istruttoria.

  • Più costosa:

    • Contributo fisso: 98 euro.

    • Onorari legali: anche oltre 5.000 euro.

    • Spese processuali: 1.500 – 4.000 euro, a carico di chi perde la causa.


Che cos’è l’assegno di mantenimento o divorzile?

È un contributo economico che uno dei coniugi deve versare all’altro, oppure ai figli, per garantire un sostegno equo dopo la separazione o il divorzio.

Come si calcola?

Dipende dal tipo di procedura:

  • Consensuale: decidono i coniugi, il giudice verifica che sia equo.

  • Giudiziale: decide il giudice valutando:

    • Le esigenze dei figli.

    • Il tenore di vita avuto durante il matrimonio.

    • Il tempo trascorso con ciascun genitore.

    • Le condizioni economiche e lavorative dei coniugi.

Una volta ottenuto il divorzio, si parla di assegno divorzile, non più di mantenimento.


Hai bisogno di assistenza legale?

Se stai pensando di separarti o divorziare e vuoi capire quale strada è la migliore per te, contattami ti guiderò passo passo.