Cos’è lo smart working?
Lo smart working – o “lavoro agile” – è un modo flessibile di lavorare, introdotto dalla legge n. 81 del 2017. Il lavoratore può svolgere le sue mansioni senza vincoli di orario o di luogo, purché si rispettino gli obiettivi concordati con il datore di lavoro.
È la stessa cosa del telelavoro?
No. Anche se entrambi prevedono che si lavori fuori dall’ufficio, ci sono differenze importanti.
Nel telelavoro ci sono orari precisi e fissi, come in ufficio.
Nello smart working, invece, si lavora per fasi, cicli e obiettivi, senza dover timbrare il cartellino.
Serve un contratto per fare smart working?
Sì, serve un accordo scritto tra datore di lavoro e lavoratore. Deve essere firmato da entrambi e può essere:
- a tempo determinato
- a tempo indeterminato (in questo caso serve un preavviso di 30 giorni per interromperlo).
Lo smart worker ha degli orari da rispettare?
Non ci sono orari rigidi, ma il lavoratore deve comunque rispettare i limiti di legge sull’orario massimo di lavoro. Inoltre, ha diritto alla cosiddetta disconnessione:
fuori dall’orario stabilito, non è tenuto a rispondere a email o telefonate.
E se è prevista una fascia di reperibilità?
In quel caso, il lavoratore deve essere disponibile solo durante le ore concordate. Fuori da quel periodo, può staccare davvero.
Chi lavora in smart working guadagna di meno?
No. Lo smart worker ha lo stesso trattamento economico e normativo dei colleghi che lavorano in ufficio.
Stesso lavoro, stesso stipendio.
E i buoni pasto o altri vantaggi aziendali?
Qui la questione è più delicata. La Corte di Cassazione ha detto che i cosiddetti fringe benefits (come buoni pasto, auto aziendali, ecc.) non sono un diritto automatico, ma una scelta facoltativa del datore di lavoro.
Chi lavora da casa ha comunque dei doveri?
Assolutamente sì. Anche se non è in ufficio, lo smart worker è un dipendente a tutti gli effetti.
Deve:
- raggiungere gli obiettivi assegnati
- usare con cura gli strumenti aziendali (pc, telefono, ecc.)
- proteggere i dati riservati
- rispettare le misure di sicurezza imposte dall’azienda
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