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Accettazione e rinuncia alla eredità

Cosa c’è da sapere

Quando una persona viene a mancare, si apre la successione ereditaria. Chi è chiamato all’eredità ha due opzioni: accettarla oppure rinunciarvi. Ma cosa comportano queste scelte? Vediamolo insieme in modo semplice e chiaro.


Accettare un’eredità: cosa significa

Accettare un’eredità vuol dire diventare ufficialmente erede e acquisire i beni (ma anche i debiti) lasciati dal defunto.
Chi è chiamato all’eredità ha 10 anni di tempo per decidere se accettare o meno. L’accettazione può avvenire in due modi:

  • Accettazione espressa: fatta con un atto ufficiale, davanti a un notaio o tramite scrittura privata.

  • Accettazione tacita: avviene quando ci si comporta nei fatti come eredi, ad esempio pagando i debiti dell’eredità o vendendo beni ereditati.


Il beneficio di inventario: accettare con più sicurezza

Se non si è sicuri della situazione economica dell’eredità (soprattutto se si teme la presenza di molti debiti), si può scegliere di accettare con beneficio di inventario.

Cosa significa?

In questo caso i beni del defunto rimangono separati da quelli dell’erede. Questo ha due vantaggi principali:

  • L’erede non risponde con i propri beni personali per i debiti del defunto.

  • I creditori del defunto potranno essere soddisfatti solo nei limiti del valore dell’eredità.

Come si fa?

L’accettazione con beneficio di inventario deve essere fatta:

  1. Con un atto davanti a un notaio o al cancelliere del tribunale dove si è aperta la successione.

  2. L’atto deve essere registrato ufficialmente.

  3. Entro 3 mesi, l’erede deve redigere un inventario dei beni ereditati.


Rinunciare all’eredità: è possibile?

Sì, chi è chiamato all’eredità può anche rinunciare. Questa scelta è utile soprattutto quando si sa che l’eredità è composta principalmente da debiti.

Come si rinuncia?

Anche la rinuncia deve essere fatta in modo formale, con le stesse modalità previste per l’accettazione con beneficio di inventario (quindi davanti a notaio o cancelliere del tribunale). In genere va fatta entro 3 mesi, ma può essere possibile farlo anche dopo, se non si sono compiuti atti che fanno capire un’accettazione tacita.


Attenzione: si può tornare sui propri passi?

Chi rinuncia non perde del tutto il diritto di accettare l’eredità: ha tempo 10 anni dall’apertura della successione per cambiare idea, ma solo se nessun altro ha già accettato al suo posto.

Inoltre, se un creditore dell’erede rinunciante subisce un danno da questa scelta, può contestare la rinuncia in tribunale. In tal caso, il creditore potrà soddisfarsi con i beni ereditari senza che l’erede torni ad esserlo ufficialmente.


In conclusione

Accettare o rinunciare a un’eredità non è una scelta da prendere alla leggera. È importante informarsi bene, soprattutto se ci sono dubbi sulla presenza di debiti.
In caso di incertezze, rivolgersi a un notaio o a un consulente esperto può aiutare a fare la scelta più sicura e vantaggiosa.