🔹 Perché è importante ottenere la propria cartella clinica?
La cartella clinica è un documento fondamentale: contiene tutte le informazioni sul percorso di cura, le diagnosi, le terapie e gli interventi effettuati. È indispensabile per tutelare i propri diritti in caso di errore medico, richiesta di risarcimento o semplicemente per conoscere la propria storia sanitaria.
🔹 Chi ha diritto a richiederla?
Il paziente è sempre titolare del diritto di accedere alla propria documentazione sanitaria, sia presso strutture pubbliche (ospedali, ASL) che private (cliniche, case di cura, laboratori).
Possono farne richiesta anche:
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gli eredi del paziente deceduto, se la richiesta serve per tutelare un interesse giuridicamente rilevante (art. 9, par. 2, lett. f, GDPR e art. 2-terdecies D.Lgs. 196/2003);
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il rappresentante legale o il tutore, in caso di minore o persona incapace;
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un avvocato munito di delega e documento d’identità del paziente.
🔹 Qual è la legge che tutela questo diritto?
Il diritto di accesso alla documentazione sanitaria trova fondamento in diverse norme:
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Art. 7 e 15 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR) → riconoscono il diritto di accesso ai propri dati personali, compresi quelli sanitari.
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Art. 22 della Legge 241/1990 → disciplina il diritto di accesso ai documenti amministrativi nelle strutture pubbliche.
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D.Lgs. 196/2003 (Codice della Privacy) → garantisce il diritto alla conoscenza e alla copia dei dati personali trattati da enti o soggetti privati.
👉 In altre parole, il paziente è sempre “proprietario” delle proprie informazioni sanitarie, anche se custodite da ospedali o cliniche.
🔹 Come si fa la richiesta di cartella clinica?
La richiesta può essere presentata in tre modi:
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Di persona, recandosi presso l’ufficio cartelle cliniche o URP della struttura sanitaria.
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Via PEC o raccomandata A/R, allegando copia del documento d’identità.
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Tramite avvocato, per garantire correttezza formale e rapidità nella risposta.
La domanda deve contenere:
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i dati anagrafici del paziente;
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la specifica del periodo di ricovero o prestazione;
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eventuale delega, se la richiesta non è fatta direttamente dall’interessato.
🔹 In quanto tempo devono rispondere?
Le strutture pubbliche devono fornire la copia entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta (art. 25 Legge 241/1990).
Le strutture private devono rispondere in tempi congrui, normalmente entro 30 giorni, in base al GDPR.
Se non rispondono, è possibile presentare ricorso al Garante per la Privacy o, nei casi urgenti, agire per via legale.
🔹 Quali costi ci sono?
L’accesso è gratuito, ma la riproduzione della cartella (copia cartacea o digitale) può comportare un rimborso spese per fotocopie o CD-ROM, stabilito dalla struttura sanitaria.
🔹 Cosa fare se la struttura rifiuta o ritarda la consegna?
Il rifiuto deve essere motivato per iscritto. Se la motivazione non è fondata, si può:
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presentare reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali;
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o rivolgersi a un avvocato, per diffidare formalmente la struttura e ottenere la documentazione.
⚖️ Consiglio dell’Avvocato Roberta Dall’Argine
“Il diritto di accesso alle cartelle cliniche è uno strumento di trasparenza e tutela. Spesso la conoscenza dei propri dati sanitari è il primo passo per far valere un diritto, chiarire dubbi o intraprendere un’azione di risarcimento. Se incontri osta